mercoledì 7 gennaio 2009

Elettricità elettiva

Steiner dice: …amiamo forse una persona, oppure la odiamo, o, senza arrivare a questi estremi, proviamo per lei simpatia o antipatia; ma non andiamo a fondo, le passiamo accanto e lasciamo che faccia altrettanto…
Mi ha scritto un mio amichetto. Quando ci siamo incontrati, neanche mezzo anno fa, sono scoccate parecchie scintille tra noi. Ma, stranamente, questa attrazione non posso dire che fosse di tipo fisico, bensì fortemente energetica. Infatti, interessava soprattutto la corrente elettrica che attraversava i nostri corpi quando ci avvicinavamo. Credo che quelli che ci stavano vicino sentissero chiaramente il BUZZ BUZZ che scaturiva dai contatti elettrici dei nostri corpi.
La mia vocina pedante mi chiede: “ma che c’entra Steiner in tutto questo?”. Un bel nulla, cara scassa palle; proprio un bel nulla. Come del resto accade ogni volta che facciamo citazioni illustri pensando di comprendere appieno e diffondere nel modo corretto il pensiero di qualcun altro… Ma che ne sai tu, infatti, di quale mondo sottende una frase del tipo “I live you my dream”? Pazzesco! Volevo citare Nelson Mandela e riporto invece l’ultima frase di Osho prima di morire… (Freud aiutami tu!).
Credo, al contrario, che l’alchimia delle parole – quando sono frutto di profondi movimenti di pensieri e di vissuti di persone diciamo, “speciali” – riesce come per magia a risvegliare qualcosa di profondamente vero nelle nostre anime. Magari non ha nulla a che vedere con chi l’ha scritto o detto e con ciò che voleva dire o, ancora, con il contesto di riferimento. Eppure - chissà perché? - quelle parole muovono qualcosa nel nostro stomaco, alimentano il fuocherello che è dentro di noi e ci spingono a riflettere, ad indagare, a farci delle domande.
Peccato che, passata la corrente elettrica ed anche un po’ di tempo, la porta si sia chiusa e, malamente, ognuno di noi sia rientrato nella propria gabbia della personalità. Ognuno con il proprio numero, e basta!
La meraviglia, di solito, dura poco. Poi arriva il torpore della nostra identità e la visione si scioglie.

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