giovedì 8 gennaio 2009

Mi faccio un tahin

Quando la mattina piove e non si vede neppure la montagna… quando metto un dito fuori dal mio caldo piumone e sento l’umidità che c’è fuori. Quando so già che mi bagnerò le scarpe ed i piedi sulla solita pozzangherettta bastarda che si forma proprio davanti allo sportello della mia automobile. Quando tutto il mio essere vorrebbe restare a letto e lasciare tutto l’universo fuori dal mio quadrato ortopedico, c’è solo una cosa che mi aiuta ad alzarmi: il tahin!
Mi basta solo pensare alla parola “tahin”, che mi ritrovo già in vestaglia e ciabatte ad accendere la stufetta della cucina e a canticchiare un motivetto allegro fra me e me. Mi accorgo che quando canticchio sono più in contatto con me stessa, il cervello è in stand-by ed il corpo si muove quasi in automatico, sereno e senza stress.
E poi la canzoncina che farfuglio, spesso incompleta e con parole inventate, è sempre in accordo con i sentimenti profondi che scorrono in quel momento. E i sentimenti mi rivelano con gentilezza i sussurri del cuore, le sue sensazioni, i suoi dolorini e i bisogni incompresi o inascoltati… che tenerezza che mi fa questo candido bambino.
Si, il tahin, è proprio un abbraccio affettuoso e morbido verso una dolce creatura che, proprio perché ancora sonnecchiante, suscita ancora più tenerezza e benevolenza.
I segreti di questa incredibile sostanza cremosa, mi sono stati svelati poco tempo fa da una coppia di amici insospettabili. Ero a cena da loro quando, a fine pasto, parlocchiando del più e del meno, siamo finiti a parlare del miele dell’Etna. “Hai mai provato il miele di castagno con il tahin spalmato sul pane tostato a colazione?”. “Il ché?” ho risposto io. Ed in men che non si dica mi sono ritrovata tra le mani una fetta di pane di casa caldo con spalmato sopra uno strato di miele di castagno ed uno di tahin.
Già il profumo faceva intuire la bontà, ma la mia testa cocciuta era riluttante: “ma che è, burro di arachidi?” ho detto perplessa. ”Assaggia, assaggia” mi hanno risposto. Da quel momento in poi ricordo solo il sapore in bocca e lo stupore stupefatto di tutte le papille gustative in pieno delirio gastronomico.
Quindi adesso mi faccio un tahin. E per chi non lo avesse mai assaggiato, ricordo che va assunto con miele di castagno su fetta di pane possibilmente di semola o integrale o di segale, rigorosamente riscaldata.
Inutile dire che, questa meravigliosa crema di sesamo, si presta a numerosissime ricette sia dolci che salate per condire il pane, ma anche la pasta, il tofu, il cavolo cappuccio e molto altro ancora.

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