lunedì 19 gennaio 2009

Ancora sui camaleonti

La “liscìa” (= voglia di ridere) non mi è ancora passata dall’ultimo post sui camaleonti, segno dei tempi che corrono dentro questo povero essere abbandonato sulla terra (cioè me stessa).
Insomma, affronto una nuova giornata da camaleonte più consapevole e mi succede che l’intera Natura mi si rivolta contro, come se tutto d’un tratto avessi involontariamente interrotto il millenario processo della catena alimentare e scatenato quindi un pandemonio tra tutte le specie viventi: peggio dell’estinzione delle muffette alpine nella bora equatoriale del Massachusetts. Una vera CATASTROFE!
Il risultato di questo irreparabile danno all’ecosistema universale è tutto sintetizzabile in alcune freddure appena appena partorite dalla mia labile testolina.
  • Qual’e il colmo per un camaleonte che ha smesso di cambiare colore? Sentirsi dire: “Sei cambiato, non sei più lo stesso!”.
  • La moglie camaleonte dice al suo compagno: “Uffa, ma non cambi mai!”.
  • Il colmo per un camaleonte incazzato. “Guarda è rosso dalla rabbia!”. “ Ma no! Sarà poggiato su qualcosa di rosso!”.
  • Un camaleonte alla sua innamorata: “Ti amo così come sei!!!... Scusa, ma qual è il tuo vero colore?”.
  • La maestra ad un camaleontino: “Vuoi smetterla di cambiare colore?! Distrai i compagni!”.
E dopo questo penso che posso ritirarmi a vita privata...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Attenta però a non stare troppo tempo davanti alla televisione a colori: potresti surriscaldarti.

Stefania ha detto...

@The Professionist - Mi pare difficile, col freddo che fa in questi giorni.